Giuseppe Toscano

Pittore, scultore, ceramista e designer.

DIALOGHI APERTI

Il processo creativo che porta alla nascita di un’opera d’arte è un viaggio senza meta, in cui si rischia di essere risucchiati in una dimensione senza uscita.

La curiosità mi ha sempre spinto su terreni di ricerca che in un primo momento sembrano distanti da quello che sono realmente, fino al punto da farmi sentire perso e non capire più cosa stia succedendo. Poi tutto si schiarisce e anche il segno più semplice assume il suo significato. Le esperienze della vita mi riportano al controllo totale di me stesso e al percorso iniziale, ma con nuovi orizzonti e nuovi sentieri da percorrere, con un bagaglio di conoscenza sempre più ampio, più pesante, che mi permette di dialogare con me stesso e con la mia coscienza.

Un dialogo sempre aperto con il mondo che mi circonda. Fare arte è veramente difficile e faticoso, ma rappresenta l’unico collante tra essere e natura, tra essere e società: la connessione con il reale.

Credo che l’esperienza più affascinante sia l’esplorazione della sfera individuale che ci porta alla conoscenza della propria coscienza. L’intelligenza artificiale è lo scollamento tra uomo e ricerca della propria interiorità, ed il potere creativo e poetico che ne potrebbe scaturire.

La vita si rivela nel labirinto artificiale e illusorio del web e dei social media: un deserto del falso. Qui la coscienza appare come un miraggio, avvolto in una nebbia nera, un luogo dove neanche la lanterna di Diogene riuscirebbe a diffondere un barlume di luce.

Penso al silenzio di certi colori
stesi su intonaci ancora freschi.
Labbra che avrei voluto baciare,
fiori rossi come lingue di fuoco,
desideri sbiaditi
ma mai estinti.
Ero giovane
quando graffiavo le mura
per incidere il nome della fanciulla amata,
a volte quello di mia madre.

Giuseppe Toscano, gennaio 2025